Mag 10, 2018
Posted by: Admin

Messico. Le rovine Maya di Tulum.

Ciao e Bentornati!

Dal momento che stiamo cercando di espandere i nostri orizzonti, oggi volgiamo raccontarvi la storia di un luogo lontano, nel tempo e nello spazio. Stiamo parlando della città di Tulum, in Messico, dove hanno, da poco, iniziato i lavori di restauro, per cercare di preservare e conservare i  favolosi resti della civiltà Maya.

Situata sulla costa nella penisola dello Yucatàn, si affaccia sul Mar dei Caraibi ( e direi che già questo sarebbe un motivo valido

per andare a visitarla 🙂 ) Tulum fu la prima città Maya ad essere avvistata, nel 1517, dai conquistatori spagnoli e, nonostante, il declino della popolazione Maya, rimase intatta anche dopo il dominio dei Conquistadores. In origine, la cittadina era chiamata Zama (alba), probabilmente per la sua posizione verso est, e solo più tardi venne ribattezzata come Tulum, che nella lingua azteca significa “muraglia”.  Entrando nel sito archeologico, infatti, si possono,  ancora oggi , osservare i resti delle mura di cinta che servivano per difendere la città da eventuali attacchi da parte di altre popolazioni.

Camminando tra le rovine ci si immerge nel mondo  Maya, nella loro cultura, nella loro storia,  immaginandosi come sarebbe potuto essere questa città, quando ancora era abitata, quando pullulava di commercianti di pesce, miele, cotone, fave di cacao e sale. Era, infatti, considerata uno dei centri di commercio via terra e marittimo più importanti del Messico, grazie alla sua posizione strategica.

La sua architettura è molto simile a quella delle altre città Maya, quindi una struttura centrale circondata da numerosi scalini, fino ad arrivare alla cime dove era situata una piccola stanza con un altare.  A nord era situato un piccolo cenote che riforniva di acqua l’intera città.

Come anticipato, dopo secoli passati alla mercé di venti, acqua e sole i resti dell’antica cittadina sono stati sottoposti a restauri dall’Istituto nazionale storico e antropologico messicano. (Da repubblica.it)

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